di RAFFAELLA TROILI
Vogliono laboratori, palestre e giardini. E aule colorate,
possibilmente di verde o di giallo. Sono i risultati di un sondaggio
effettuato tra gli alunni delle scuole romane dall’Unione italiana
genitori. Troppo esigui per rappresentare un campione, i dati delle
elementari, che si riferiscono a 2.247 alunni delle pubbliche e 105
delle private, denotano già comunque piccole significative differenze.
Cominciamo col dire che a quasi tutti piace la scuola che frequentano,
arrivano addirittura a definirla “allegra" («ma è perché ci
sono affezionati», spiega Donatella Poselli, presidente dell’Unione);
anche se i piccoli della pubblica la definiscono “vecchia"
(48,24%), se non malridotta (2,35) o a padiglioni (3,99). Mentre i loro
coetanei della privata, non si possono lamentare: l’85% infatti dice
di frequentare una scuola “nuova".
All’appuntamento con la campanella arrivano per lo più a bordo della
macchina di papà o mamma (il 46% degli alunni della pubblica, il 60%
delle private), a circa il 92% piace studiare (vince l’italiano nella
pubblica, la matematica nella privata). La biblioteca spesso c’è, ma
non si usa. La presenza di palestre, teatro e giardino fa ancora la
differenza: il 57,65% degli alunni della pubblica risponde che nella sua
scuola non ci sono, appena il 18 nella privata. Anche le attività fuori
orario scolastico organizzate dall’istituto arrancano (il 42,35% dei
bambini della pubblica risponde di no). La lingua straniera è
abbastanza diffusa: il 57,65 risponde positivamente, il 42,35 non “mastica
l’inglese".
E se i ragazzini delle private chiedono piscina (12,50), laboratorio di
computer (50%) e campo di calcio (18,75), i loro cugini delle pubbliche
si accontentano di un giardino (51,76%), di una palestra (35,29) e
successivamente del laboratorio (17,65) e di nuovi banchi (17,65).
Quanto agli 891 alunni delle medie intervistati, il 79,35% apprezza la
scuola che frequenta (nuova nel 47,83 per cento dei casi), il 45,32
arriva in classe con i mezzi pubblici (il 32,35 con la macchina, il
22,33 a piedi), l’82,61% studia l’inglese (il 17,39 inglese e
francese). Matematica (21,74%), seguita da inglese e educazione fisica,
le materie preferite. La nota dolente, sempre la stessa: mancano spesso
teatro (67,35), biblioteca (30,43), palestra (46,15), sala computer
(71,05), laboratori (65,33) e giardino (65,33). Eppure, il 98% pensa di
continuare gli studi dopo la scuola dell’obbligo e il 37,50% ha già
deciso per il liceo scientifico, mentre il 31,25 per l’artistico. Non
chiedono poi molto di più: il 44,03 vorrebbe più attività di
laboratorio, il 37,04 più attività fisiche. Il 10,70% una migliore
preparazione, l’8,23 più ricreazione e meno compiti a casa.
Laboratori off-limits anche alle superiori: se circa l’82% risponde
che a scuola ci sono, un altro 54,68% segnala che però non vengono
fatti utilizzare. «L’intento di questa indagine - spiega Donatella
Poselli - era quello di sensibilizzare le istituzioni su come vedono e
vivono la scuola i ragazzi. Entro il 2004 i plessi dovranno essere messi
a norma in base alla 626: credo che questo dovrà avvenire accogliendo
le esigenze degli alunni. Dai colori più allegri alle pareti a una
razionalizzazione degli spazi, che permetta a tutte le scuole di avere i
laboratori. E per i giardini servono investimenti forti».
|